[ INDICE ]


1. Primi studi sulle proprietà dei colori: da Newton a Goethe

Una prima catalogazione del colore si ha all'inizio del settecento, con gli esperimenti sulla scomposizione della luce nello spettro cromatico operati da Newton, documentati nell'Optiks (1704).
E' suo, infatti, il primo disco dei colori (>>> fig. 2, cap.1), con la divisione in settori e in porzioni di sette colori, numero propizio alla magia inglese, la cui rotazione rinviava all'occhio un'indistinta immagine grigiastra, ma in realtà - si diceva - bianca per l'imperfezione degli strumenti percettivi, il che riusciva a confermare la chiarezza della luce e delle sue più vicine teorie.

I colori non sono più una "figura" della produzione pittorica, ma una trasmissione della luce.
La tecnica di misurazione e di graduazione dei colori, rispetto all'intensità d'emissione di un corpo luminoso, stanno in rapporto ad un colore ben definito.

All'inizio del XIX sec. l'interesse scientifico per i caratteri e le leggi del colore diviene generale.
Eugene Delacroix vi dedicò tutta la vita, facendone il fulcro delle sue ricerche (1); Philipp Otto Runge pubblicò nel 1810 due volumi sulla teoria del colore (Hinterlassene Schriften), servendosi di una sfera come schema distributivo.
Nello stesso anno Goethe fece uscire il suo celebre libro La teoria dei colori.

Goethe spiega e distribuisce la propria opera in tre parti, capitoli fondamentali della sua teoria: colori fisiologici, fisici e chimici.
Possiamo immaginare che la predilezione di Goethe fosse per i colori fisiologici (2), nei quali c'è meno impegno assiomatico, anche perché in essi si rivelano due considerazioni basilari della futura osservazione dei colori: il "contrasto consecutivo", cioè il richiamo cromatico fra i colori complementari, per esempio quando ne sia intensamente osservato uno di fondamentale (il violetto appare fissando il giallo, l'arancio fissando il blu, il rosso dopo il verde e viceversa), donde anche l'accostamento soddisfacente alla vista che si rileva fra questi colori che danno luogo ad una completezza di sintesi cromatica tra loro stessi; oppure il "contrasto simultaneo" quando colori contigui manifestano reciproche simpatie o antipatie, scurendosi o schiarendosi secondo la forza cromatica degli uni verso gli altri (3) (il violetto accanto all'azzurro appare chiaro e tende al rosso, lo stesso violetto accanto ad un fondo arancio appare più scuro, con evidenti tendenze verso l'azzurro, così un verde su fondo azzurro appare più chiaro che non sovrapposto ad un fondo arancio, dove appare decisamente più scuro e di una componente più azzurrognola (4)).

I colori fisiologici, nelle loro produttive incertezze, dominate dalla luce e dall'ombra, sono argomenti che sollevano curiose esperienze anche in pensatori puri come Hegel (5) e insieme accostano alle designazioni fondamentali il principio della deformazione percettiva dei colori patologici, per esempio nella mancanza dell'azzurro per gli acianoblettici, al posto del quale essi vedono un porpora molto diluito, la difettosità nell'osservazione dei contorni delle immagini con sbavature gialle (cropsia) e infine quei bagliori accecanti e insopportabili che avvertono gli occhi spenti dalla cromia pulsante dei cerebrolesi.

La teoria dei colori di Goethe suscitò anche l'entusiasmo di Schopenhauer che nel 1816 pubblicò il saggio La vista e i colori.
_____________________________________________________________________________________________________________

(1) E. DELACROIX, Œuvres littéraires, Paris 1923.
(2) J. W. GOETHE, Teoria dei colori, a cura di Renato Troncon, Saggiatore, Milano 1979, ai §§ 1: "I colori che giustamente abbiamo posto per primi perché appartengono, del tutto o in gran parte, al soggetto e all'occhio, e che costituiscono la base dell'intera teoria e ci rivelano quell'armonia cromatica su cui si è tanto disputato, sino ad ora sono stati considerati non essenziali e occasionali, quali illusioni e deficienze. Le loro manifestazioni sono note sin dai tempi antichissimi, ma siccome non si poteva dominare la loro incostanza, li si è banditi nel regno degli spettri dannosi e li si è in questo senso definiti addirittura in modo differente"; 2: "Vengono dunque definiti colores adventicii da Boyle, immaginari e fantastici da Rizzetti, couleurs accidentelles da Buffon, colori apparenti da Scherffer; illusioni ottiche e inganni visivi da molti, vitia fugitiva da Hamberger, ocular spectra da Darwin"; 3: "Noi li abbiamo chiamati fisiologici perché fanno parte dell'occhio sano, perché li consideriamo le necessarie premesse della visione, al cui vivente interagire alludono in se stessi e verso l'esterno".
(3) M. D. VERNON, La psicologia della percezione, Astrolabio, Roma 1968 :"Quest'effetto, noto come contrasto simultaneo e successivo, è il risultato di un processo d'adattamento che ha luogo nei meccanismi retinici del colore. Una forte prolungata stimolazione di uno di questi ha l'effetto di diminuire la sensibilità a quel colore, e quindi la percezione corrispondente a quel colore; ma la sensibilità al colore complementare è aumentata. Così nel fascio di onde riflesse da una superficie grigia (esposta simultaneamente in aree adiacenti, o successivamente nella stessa area), sono percepite quelle del colore complementare".
(4) Esiste anche un altro tipo di fenomeno, chiamato costanza di colore, secondo il quale un oggetto colorato mantiene piuttosto bene la propria tonalità di colore, nonostante il variare delle condizioni di illuminazione: con tanta o poca luce, al sole o sotto una lampada, il nostro occhio riesce a distinguere sempre di che colore si tratta.
(5) F. HEGEL, Aforismi jenensi, Feltrinelli, Milano 1981 :"Esperienza. L'ombra proiettata dalla luce della candela ed illuminata dalla luce naturale del mattino, diviene blu; l'ombra gettata dalla luce del giorno (ombra che è più debole e per farla sorgere bisogna allontanarsi dalla luce) e rischiarata dalla luce della candela, diviene rossa. L'ombra gettata dalla luce della candela, tenuta molto vicino alla luce, scintilla intorno al verdastro".

* CAPITOLO 3 - PERCEZIONE DEL COLORE *
|INTRO| |STORIA| |FISICA| |PERCEZIONE| |PSICOLOGIA| |TERAPIE| |PERSONALE|
>>>>>