1. Armonia per affinità

Cominciamo con l'armonia dei colori adiacenti.
Si ha con i colori che si trovano affiancati sul cerchio dei colori.
Tale è per esempio la sequenza giallo-arancione, arancione, rosso-arancione, oppure verde-blu, blu, blu-viola.
In ogni caso il colore centrale è sostenuto ed esaltato dai suoi vicini.
Tale armonia è apprezzata probabilmente per il fatto che gradazioni di questo tipo si trovano tipicamente nella natura.
Per un esempio d'armonia basata sui colori adiacenti al giallo-arancione vedi: Canaletto, La chiesa dei Santi Giovanni e Paolo.

Il secondo tipo d'armonia per affinità è quella associata ad una tinta dominante.
Anche questa deriva dall'abitudine dell'osservazione quotidiana, dato che ci troviamo spesso in presenza di un'illuminazione con tinta dominante: blu del cielo, rosa o arancione dell'alba e del tramonto, giallo delle lampade ad incandescenza.
Uno splendido esempio d'armonia di tinta dominante (arancione) è dato da Turner in Ulisse deride Polifemo.


2. Armonia per contrasto

Cominciamo con il contrasto multicolore.
Sebbene esso sia già riccamente presente in natura si può affermare che è in questo genere d'armonia che più si è sbizzarrita l'invenzione dell'uomo.
Lo mostrano le arti popolari di tutti i tempi: ricami, costumi, vetri, ceramiche testimoniano il naturale e primitivo apprezzamento di questo tipo d'effetti cromatici.
Si veda com'esempio: Bosch, Trittico delle delizie.

Il più grande esempio d'armonia per contrasto è l'armonia dei colori complementari.
Essa si riscontra quando si trovano accostati due colori che stanno su estremi opposti del cerchio dei colori, per esempio arancione e blu, oppure giallo e viola o rosso e verde.
Poiché i colori dell'arco giallo-rosso sono "caldi" e quelli dell'arco viola-verde sono "freddi", questo tipo d'armonia spesso coincide col contrasto cosiddetto caldo-freddo.
Chevreul era particolarmente entusiasta della combinazione dei complementari, che trovava superiore ad ogni altra.
L'armonia deriva dal fatto che ciascun colore della coppia rende più vivido l'altro. L'effetto è particolarmente marcato se la coppia è una di quelle che abbiamo menzionato, se, cioè, è costituita da un primario e da un secondario.
Un esempio di contrasto dei complementari (blu-viola contro giallo-arancione) è il ritratto della Vergine Annunziata, opera di Antonello da Messina.

Una variante dell'armonia dei complementari è l'armonia dei complementari sdoppiati.
Un contrasto armonico si può ottenere anche sdoppiando uno dei due colori della coppia di complementari.
Un esempio è il giallo accostato a blu-viola o a rosso-viola.
La ricchezza e completezza armonica di questo genere di combinazioni di colore sono universalmente riconosciute.
Rispetto al semplice accostamento di complementari, l'armonia è arricchita dall'effetto derivante dalla presenza dei colori adiacenti.
Come in quel caso, l'armonia è più marcata se il colore non sdoppiato è un primario o un secondario, anziché un intermedio.
Un esempio è offerto dal Napoleone Bonaparte di Ingres.

Un'ulteriore armonia è quella degli accordi triadici ossia della combinazione o nella triade dei primari, o nella triade dei secondari o ancora in quella degli intermedi. Ciascuna combinazione ha un suo carattere particolare e suscita sensazioni differenti (6).
Uno dei tanti esempi può essere il dipinto di van Dick, Ritratto dei tre figli di Carlo I.

Esistono infine le armonie tetradiche.
Si tratta in pratica di un doppio contrasto tra complementari incrociati, ben esemplificato dal quadro Due musici di Dürer, dove la coppia blu-viola e giallo-arancione risulta contrapposta alla coppia verde e rosso.

Armonia di qualità del colore

Tinta pura, bianco e nero sono le cosiddette forme primarie del colore. Infatti, il contrasto dei colori accresce i suoi valori espressivi quando le combinazioni armoniche di cui si è detto prima vengono arricchite mescolando tra loro tinta pura, bianco e nero, variando, cioè, la " qualità" del colore. Si arriva così alle forme derivate del colore, con cui si possono avere contrasti di saturazione (o purezza), contrasti di tono, contrasti di chiaroscuro. Queste possibilità sono sintetizzate nello schema introdotto da Hering [Fig. 1
].


2. Chevreul: armonia per affinità e per contrasto

Nel 1839 M. E. Chevreul, chimico e direttore della Manifattura dei Gobelins a Parigi, diede alla stampa l'opera De la loi du contraste simultané des couleurs et l'assortiment des objects colorés… (divenuta la base scientifica della pittura impressionista e neoimpressionista).

Secondo Chevreul, nei colori si ha armonia secondo due grandi linee: quando presentano tra loro affinità, oppure, all'estremo opposto, quando appaiono in contrasto. Limitiamoci per ora ai colori puri. Nel seguito diremo qualcosa sull'armonia dei colori modificati per mescolamento col bianco o col nero, il che porta ai contrasti di qualità e in particolare al chiaroscuro.

* CAPITOLO 3 - PERCEZIONE DEL COLORE *
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[ Fig. 1 ] Schema di Hering. I numeri indicano rispettivamente la percentuale di bianco e di nero presenti nel tono di colore. La tinta in % è data dal complemento a 100. Un colore a metà strada tra tinta e bianco, oppure tra tinta e nero, o bianco e nero, è ottenuto con percentuali diverse dei due componenti (come indicato per i cerchi piccoli della figura) e non prendendoli in parti uguali. L'occhio umano ha le sue peculiari caratteristiche. E inoltre tende a semplificare. Come già per i colori dello spettro solare, che, pur essendo infiniti, sono visti come sei tinte principali, anche nelle variazioni della qualità del colore si ha la tendenza a passaggi improvvisi. Nella miscela rosso-bianco, per breve tempo prevale decisamente la sensazione di rosso, anche se con un aspetto sbiadito, poi d'improvviso si passa a quella di rosa e riappare la bellezza del colore. Il rosa permane su un ampio intervallo di miscelazione e scompare solo quando si ha, praticamente, il bianco. Ciò giustifica perché si è preferito il rapporto 75 a 25 anziché quello 50 a 50 per il punto di mezzo della linea tinta-bianco. Qualcosa di opposto avviene lungo le linee di mescolanza con il nero. Una piccola o media quantità di nero tende a "sporcare" il colore; più nero, invece, ha l'effetto di dargli pienezza e profondità. Di qui la scelta 25 a 75 per il colore intermedio tra tinta pura e nero.

[ INDICE ]

 


Si ha una gradazione armonica di colori ogni volta che ci si sposta lungo una delle linee congiungenti mostrate nella figura.
Per es. tinta-tinta schiarita-bianco, oppure bianco-tono-tinta scurita; ma anche tinta schiarita-tono-tinta scurita e simili.
L'armonia di una combinazione di colori presa su questi percorsi deriva semplicemente dal fatto che vengono posti a confronto elementi visivi tra loro correlati.
Le tinte schiarite armonizzano sia col bianco sia col colore puro perché li contengono entrambi.
Così è per le altre congiungenti esterne.
Sui percorsi interni allo schema, invece, tutti e tre i componenti primari del tono - tinta, bianco e nero - sono presenti, e inducono una naturale armonia (7).
Va ricordato che l'armonia completa di una combinazione nasce dalla sintesi dei criteri qui esposti per la qualità del colore con quelli che si applicano ai colori puri, vale a dire: armonia dei colori adiacenti, contrasto dei complementari, singoli o sdoppiati, e accordi triadici e tetradici, di cui si è detto in precedenza.

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